Sai come funziona un movimento al quarzo?

L’uomo fin dalle sue origini, ha sempre cercato il modo di misurare il tempo. Nell’antichità ad esempio, ha utilizzato la tecnica raffinata e precisa dell’uso della clessidra.
La clessidra però, funzionava con uno scarto di diversi minuti al giorno che si perdevano nel passaggio continuo della sabbia (contenente polvere di silicio) da una parte all’altra e viceversa.
Il caso ha voluto però, che anche un cristallo di quarzo, fosse impiegato nella costruzione di un movimento presente negli attuali orologi che indossiamo tutti i giorni e presenti in maggioranza nel mercato.
Infatti, all’interno dei nostri compagni di polso, c’è integrato un piccolo circuito in cristallo di silicio, che ha la funzione di stabilizzare la frequenza di trasmissione ai circuiti elettrici.
Per fortuna il quarzo, non ha costi eccessivi di estrazione, perché in natura è presente in grandi quantità, essendo l’ingrediente principale della sabbia.
Come funziona il movimento al quarzo?
La batteria rifornisce il circuito oscillatore che trasmette elettricità direttamente al cristallo. Lo stesso vibra a 32.768 oscillazioni al secondo e nel frattempo emette un segnale elettrico in hertz pari alla stessa potenza, che serve per scandire il tempo. Ogni vibrazione è pari a un impulso trasmesso a un circuito di azionamento, lo stesso che poi divide la frequenza del cristallo a sua volta in 15 parti, generando alla fine di questo perfetto processo, un solo debole impulso per secondo.
Per intensificare la forza di questo impulso, entra in gioco il circuito di azionamento che si attiva prima dell’arrivo al motore passo passo.
Gli impulsi accendono la bobina del motore, creando un campo magnetico nell’ostatore, dove è presente un cilindro magnetico di 1cm di diametro, chiamato rotore. Quest’ultimo invece, viene mosso di mezzo giro e di altrettanto al successivo, invertendo di continuo il campo. Questo movimento perpetuo si arresta solo nel momento in cui la batteria si consuma del tutto e arranca mentre iniziano i segnali di scaricamento.
Infine, il rotore che è bloccato ad un treno d’ingranaggi standard, girano spostando le lancette permettendo di scorrere sul quadrante.
Come fa il quarzo a rendere preciso un orologio?
Il quarzo viene prodotto in laboratorio e tagliato a forma di Diapason. Esso ha una particolare caratteristica intrinseca: la proprietà piezoelettrica, che gli permette di vibrare quando viene sollecitato dalla corrente e di rispondere direttamente con un ulteriore impulso elettrico al contrario.
Questa reazione alla corrente del quarzo, genera degli impulsi regolari che attivano il meccanismo dell’orologio con una precisione a dir poco “svizzera”.
Dopo la nascita del movimento al quarzo cosa succede al mercato degli orologi meccanici?
L’orologeria meccanica ha avuto un dominio incontrastato nel mercato degli orologi da polso fino agli anni ’70 in coincidenza con l’invenzione del primo movimento a quarzo alimentato a batteria.
Da allora, una crisi ha colpito molte microaziende che fino ad allora producevano movimenti meccanici a carica manuale, costrette poi a chiudere, surclassate dalla produzione in serie proveniente dall’Oriente ad opera dalle grandi case d’orologeria asiatiche.
Oggi, i movimenti meccanici a carica manuale e automatici, sono rimasti appannaggio dei grandi brand del lusso dell’orologeria, che hanno avuto il duro compito di dover rivalutare la storica manifattura che li ha sempre contraddistinti nel tempo. Anche perché, questo tipo di movimenti, sono legati da dei costi di manutenzione periodici, che non sono economici, soprattutto in un mercato globale investito anch’esso dalle logiche del consumismo sfrenato.
Conclusioni:
Un orologio al quarzo segna l’orario in una maniera più precisa rispetto ad un meccanico (sia a carica manuale che automatico) ma benché oggi sia il movimento più montato al mondo, viene snobbato dalla grande maggioranza degli appassionati di orologi:
- Primo perché considerato poco duraturo nel tempo;
- Secondo, perché essendo fatto in serie, lo si valuta per la sua economicità e scarsa pregiatezza.
E pensare che il primo movimento prodotto negli anni ’70 dalla casa giapponese Seiko, costava allora sul mercato quanto un orologio meccanico.
E tu, come ti trovi con il tuo orologio a quarzo?
Sapevi che dietro a questi movimenti dal basso costo, ci fosse intorno tanta sofisticazione?
Oltre a proporre da anni orologi brand storici di orologi ai miei clienti, attualmente sto sviluppando dei progetti di creazione di un proprio brand di orologi da zero da commercializzare ai propri clienti (sia con movimenti al quarzo che a carica manuale o automatici).
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CAPM®PMI, Business Development, Project Manager Commerciale, Blogger.
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